lunedì 3 gennaio 2011

L'ANCORAGGIO

ciao a tutti...è da tantissimo che non scrivo qualcosa sul mio blog, e per questo nuovo anno il mio obiettivo sarà proprio quello di dedicarmi di più al mio blog e cercare di scrivere delle informazioni interessanti per i miei lettori.

Oggi vi parlo dell' ANCORAGGIO che in PNL è caratterizzato da una risposta-riflesso...le sensazioni, gli odori, le immagini o i suoni spesso ci riportano all'atmosfera o alla situazione già vissuta collegando così anche i relativi circuiti neurologici; ciò provoca, quindi, una reazione sempre identica ad uno stimolo che può essere anche neutro: ad esempio un determinato profumo maschile inalato mentre cammino per strada mi fa immediatamente ritornare alla mente la mio ex-fidanzato, questo perchè il mio inconscio capta il profumo e mi fa ritornare l'immagine del mio ex, ciò accade perchè quel profumo è stato "ancorato" nella nostra mente magari anche tanti anni fa.
Questo procedimento accade spesso durante la nostra giornata e molto probabilmente ci arriveranno improvvisamente ricordi, immagini, parole e sensazioni di situazioni precedentemente vissute.
Ma questo procedimento può essere utilizzato anche consciamente.
Ad esempio, quando otteniamo un successo, ci viene spontaneo fare un segno di vittoria o esultare, ebbene tutti questi gesti possono essere ripetuti a casa e certamente connettendoci bene con il nostro fisico, immaginando bene la situazione di vittoria e ripetendo i gesti di gioia ed esultazione ricreiamo il precedente percorso neurologico.
Ciò spiega quindi come possiamo creare degli ancoraggi per stare tranquilli, per essere sereni, per essere concentrati ecc...

Qui di seguito per voi un piccolo esercizio che può aiutarvi a creare un ancoraggio.
- innanzitutto è importante focalizzare l'attenzione su che tipo di ancoraggio interiore vogliamo richiamare (calma, concentrazione...)
- sedetevi in modo comodo in un'atmosfera tranquilla e piacevole, chiudete gli occhi.
- pensate ad un momento della vostra vita in cui vi siete sentiti davvero in quella condizione.
- rivivete la situazione (accedendo a tutti i canali sensoriali, quindi attivando il visivo (immagini), l'auditivo (suoni, parole...) e il cenestesico (odori, sensazioni, gusti...).
- ora amplificate tutte le sensazioni utilizzando le sottomodalità (rendete l'immagine più brillante, intensificate le sensazioni, aumentate il volume).
-Ancorate questa situazione toccando una parte del vostro corpo (stringete un pugno, avvicinate pollice ed indice o come volete).
- Ripetete l'ancoraggio più volte ripercorrendo tutte le fasi precedenti nello stesso modo.

Provate a ripetere l'ancoraggio dopo qualche minuto e ripetetelo finchè diventi automatico.

Imparate a riconoscere gli stimoli esterni negativi, che non vi fanno stare bene e allo stesso modo create svariati ancoraggi positivi che possano aiutarvi a ritornare velocemente in uno stato di pace e tranquillità...
ORA NON VI RSTA CHE PROVARE.

giovedì 27 maggio 2010

Ben un ragazzo speciale!!!

Ieri in tv sono stata completamente coinvolta dalla storia straordinaria di Ben, un ragazzo di origini afroamericane, che a tre anni è stato colpito da un tumore agli occhi, e dopo una serie di cure è stato sottoposto all'estrazione totale dei bulbi oculari...all'improvviso si è trovato a non veder più...o meglio a vedere in modo diverso...è proprio questo che la sua fantastica mamma gli spiegò "ora mi vedi con le mani (appoggiandogli le mani sul viso), ora mi vedi con il naso (e avvicino le mani al nasino di ben), mi vedi addirittura con le orecchie...", un esempio straordinario di motivazione e supporto morale, che hanno portato il piccolo ben a sviluppare un fenomeno speciale "l'ecolocalizzazione"; Ben schioccando la lingua ed emettendo dei suoni, riusciva ad identificare la posizione esatta di un oggetto per la rifrazione del suono che Ben riusciva ad ascoltare.
L'ecolocalizzazione è tipica dei delfini e pipistrelli, e Ben ci ha dimostrato come è possibile svilupparla anche nell'uomo!!!
Ben purtoppo è morto a gennaio e mi piace ricordarlo come un supereroe che ha sviluppato questi fantastici poteri grazie sicuramente alle sue potenzialità, ma grazie anche alla sua straordinaria mamma che fin da piccolo l'ha sostenuto e gli ha dato forza e coraggio...

Per voi e in memoria di Ben un video dove potete vedere cosa riusciva a fare Ben...qualcosa di veramente straordinario!!!

venerdì 26 febbraio 2010

1 MARZO 2010...SMILING DAY A BARI

Patch Adams at Sarvodaya.jpg
L' 1 MARZO a Bari, grazie all'organizzazione dell' Ikos ageform, ci sarà lo Smiling Day...impossibile mancare!!!
Patch Adams in persona, sarà con noi!
Patch Adams è un famosissimo medico Clown terapeuta, conosciuto in tutto il mondo, grazie anche al film "Patch Adams" con Robin Williams, cresciuto in America in una famiglia di militari, ebbe una depressione in adolescenza e venne ricoverato in un ospedale psichiatrico dopo un tentato suicidio; lì incontrò un amico-paziente con dei deliri (dispercezioni visive, auditive e cenestesiche) e Patch lo aiutò con un gioco divertente...e si accorse, quasi per magia, che il suo amico stava realmente bene...da quel giorno Patch si accorse della gioia e delle emozioni positive che provava quando aiutava gli altri, e del suo gioco e della sua umanità decise di farne un lavoro iscrivendosi per prima cosa all'università di Medicina; qui, però incontrò un'ambiente asettico che incentiva il distacco dal paziente, e dove si studiava tutto sulla malattia ma nulla sul "malato"...da qui Patch cominciò ad essere l'allievo ribelle, ma pian piano le sue teorie cominciarono ad avere anche un fondamento scientifico. "Ci sono migliaia di studi, di documenti, di ricerche che dimostrano l'enorme importanza dell'umorismo per la salute. I ricercatori hanno trovato una relazione importante: quando si è allegri nel nostro organismo avvengono delle reazioni chimiche: si produce un aumento di endorfine e di catecolamine e una diminuzione di secrezione del colozolo (il colesterolo cattivo). Ossia la risata è uno stimolante per il sistema immunitario e comporta molti effetti positivi sul cuore e sui polmoni."
Quindi...un sorriso salva la vita...un sorriso ci aiuta nella vita...e come dice Patch "perchè un medico è utile in alcuni casi, mentre un clown è utile sempre!"

Vi riporto di seguito alcune delle risposte di Patch Adams ad un intervista:
Cosa pensa dell’uso degli psicofarmaci nella cura delle malattie mentali?
Le case farmaceutiche mentono sugli psicofarmaci. È dimostrato che, col tempo, possono arrecare danni cerebrali irreversibili. Il nostro scopo è dimostrare proprio che la medicina, in realtà, non ha bisogno di medicinali. Sono le case farmaceutiche che hanno bisogno della medicina per vendere! Il nostro lavoro di clown dimostra che, con l’amore e l’apertura al prossimo, è possibile guarire anche i malati più gravi. I malati più difficili da gestire, i cosiddetti bipolari, io li guarisco stringendoli forte, anche per dieci ore consecutive.
Essere clown, in fondo, è un trucco per portare l’amore agli altri, perché l’amore cura e io credo di dimostrarlo continuamente. È quasi un miracolo come un clown possa far scomparire il dolore dal volto della gente.
Dottor Patch Adams, ci parli un po’ della storia della sua fondazione, il Gesundheit! Institute...
Quando nel ’71 mi sono laureato, ero sicuro che, al massimo entro quattro anni, avrei avuto un ospedale in cui poter esercitare la mia attività di medico clown. Non è stato così, infatti l’ospedale ancora non c’è. Abbiamo resistito per dodici anni in una casa di sei stanze nella quale, ventiquattro ore al giorno e in totale gratuità, abbiamo assistito dai cinquecento ai
mille pazienti al mese. Sono stati tanti i volontari, sia medici che infermieri, che hanno accettato di venire a lavorare con noi, rinunciando a uno stipendio più alto per stare in un ambiente più stimolante. Tutti erano sullo stesso livello, basti pensare che chirurghi e addetti alle pulizie avevano lo stesso stipendio, intorno ai 300 dollari al mese. Per sbarcare il lunario eravamo costretti a fare altri lavori, ma tutti potevano essere se stessi. In dodici anni, nessuno ci ha fatto mai una donazione, ci hanno voltato le spalle ben 1400 fondazioni. Nel 1984 siamo stati costretti a chiudere e, per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione dell'ospedale, abbiamo fondato il Gesundheit! Institute.

In attesa di incontrarlo per la seconda volta qui a Bari...vi allego un video di una scena del film...buona visione e a presto!

venerdì 12 febbraio 2010

La magia dell'acqua

Masaru Emoto, scienziato giapponese nato nel 1943 ha cominciato nel 1984 le sue ricerche approfondite sull’acqua, dopo aver incontrato il bio-chimico Lee H. Lorenzen, inventore della “microcluster water” (un’acqua energetizzata avente effetti terapeutici).

Dopo aver messo a punto la sua tecnica di refrigerazione, cominciò ad esaminare e fotografare diversi tipi di acqua, come l'acqua dell'acquedotto di diverse città del mondo, e quella proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai, ma non solo, provò ad esporre l'acqua alle vibrazioni della musica, delle parole (pronunciate o anche soltanto scritte sulle bottiglie dei campioni d'acqua) e persino dei pensieri.

Le vibrazioni energetiche date dalla musica, dai colori e dai pensieri, mutano la struttura molecolare e il reticolo cristallino dell'acqua, la quale, essendo formata da atomi è essa stessa energia. I cristalli d'acqua modificano la loro forma geometrica. Essi sembrano così dare forma ai pensieri positivi o negativi espressi...incredibile a dirsi, ma reale e provato attraverso fotografie e filmati.

L'acqua esposta a parole, pensieri e musiche positive forma cristalli bellissimi, simili a quelli della neve; forme brutte e amorfe sono invece create da parole, musiche e pensieri negativi.

In quattro anni e mezzo Masaru Emoto ha fotografato ed archiviato circa 10.000 fotografie. Più di 200 immagini di cristalli di provenienza diversa e caricati energeticamente in maniera diversa.

Quindi, mi chiedo, se le nostre parole e i nostri pensieri possono fare questo all'acqua, e sapendo che il nostro corpo è composto dal 70% d' acqua.... cosa possono fare alla nostra vita?



Le immagini riportate di seguito mostrano, come l`acqua, sia quasi un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall'ambiente.


AMORE E GRATITUDINE


CHOPIN-ADDIO


GRAZIE


MI FAI STAR MALE


FONTE DI LOURDES


lunedì 14 dicembre 2009

L'IPNOSI


L'ipnosi viene spesso considerata una specie di magia, accostata a fenomeni di possessione, ai rituali voodoo...Eppure questa pratica non ha nulla di strano ed inquietante.
In realtà è un'esperienza normale con cui ci confrontiamo tutti i giorni (quando leggiamo un libro, quando guardiamo un fil appassionante o ancora quando sogniamo ad occhi aperti); ogniqualvolta siamo assorti, concentrati, rapiti, incantati, cioè quando ci troviamo in uno stato di alterazione delle percezioni e della coscienza, condizione che ci permette di mobilitare e quindi di rendere accessibili risorse, con le quali possiamo migliorare una performance o facilitare il ripristino dell'equilibrio e del benessere.
L'ipnosi fu utilizzata e studiata nel secolo scorso dallo psichiatra californiano Milton Erickson, che ha dato vita ai più accreditati orientamenti di psicoterapia oggi esistenti.
L'obiettivo dell'ipnosi è quello di accedere all'inconscio dell'individuo, luogo in cui vengono raccolte le esperienze di vita, convenzionalmente situato nell'emisfero destro (l'emisfero sinistro è la sede della logica, delle capacità analitiche e razionali, mentre l'emisfero destro è la sede della creatività, dell'immaginazione, dell'intuizione).
Durante l'ipnosi, il terapeuta parla a questa parte destra, che si presume collegata direttamente al sistema limbico-ipotalamico, il ponte di comunicazione tra corpo e mente (l'ipotalamo è infatti connesso all'ipofisi, che può convertire gli impulsi nervosi in messaggi ormonali); è per questo che l'ipnosi può incoraggiare i meccanismi di autoguarigioneche ciascuno di noi possiede.
Attraverso l'ipnosi viene indotta la trance, una particolare condizione tra il sonno e la veglia riconoscibile da alcuni segnali, la persona in genere è seduta o distesa, la respirazione rallentata, così come la frequenza cardiaca, gli occhi sono chiusi o se sono aperti sono privi di ammiccamento, la deglutizione è rara, la risposta a stimoli esterni (anche dolorosi) è ridotta.
Una volta indotta la trance, il terapeuta ha di fronte a se una persona non più imprigionata nei rigidi schemi della realtà e che accetta perciò messaggi dall'esterno senza il consueto processo di analisi e critica, in questa fase l'ipnotista può offrire al paziente suggestioni utili (ad es. in aereoplano sarai più rilassato - le sigarette avranno d'ora in poi un sapore cattivo...), naturalmente non ci sono copioni o tecniche standard da recitare, lo stesso Erickson suggeriva ai suoi allievi di dare libero sfogo alla fantasia e di lasciarsi giudare e ispirare dal paziente, se ci connettiamo profondamente col soggetto ogni suggestione ipnotica sarà adeguata, utile ed efficacie.
L'ipnosi può essere utilizzate con: disturbi nevrotici (ansia, depressione, insonnia, disturbo ossessivo-compulsivo, attacchi di panico...), dolore (cefalea, mal di schiena...), preparazione al parto, malattie psicosomatiche, fumo, alcolismo ecc...
L'ipnosi, dunque è un fenomeno meno complesso e misterioso di quello che tutti credono, è un metodo terapeutico applicato da seri specialisti, molto efficacie...la sua forza? Arrivare velocemente alle radici dell'inconscio.